I corsi femminili “Nettuno” ed “Anzio” della Decima Mas

16/7/2022

di Pietro Cappellari

Il fronte di Nettunia (Gennaio-Maggio 1944) fu uno dei primi fronti sui quali le unità delle neonate Forze Armate Repubblicane vennero impiegate. Per questo, i nomi di “Anzio” e “Nettuno” – ossia i Comuni preesistenti a quello di Nettunia che li accorpò nel 1940 – rimasero nella “mitologia” della RSI come quelli dei “luoghi del riscatto”, del sacrificio, dell’Onore. Ad esempio, il Battaglione Paracadutisti “Nembo”, che travolse le unità britanniche nella zona Fosso della Moletta – Campo di Carne nella battaglia del 16 Febbraio 1944, ridotto a pochi uomini per le ingenti perdite subite, venne ribattezzato Compagnia Paracadutisti “Nembo-Nettunia”. Così il II Battaglione SS Italiane “Vendetta”, dislocato nella zona di Borgo Flora (Littoria), che venne ricostituito in Nord Italia, dopo aver perduto il 70% degli effettivi, con il nome di Battaglione SS Italiane “Nettuno”. Anche un’unità del Genio Militare dell’Esercito Nazionale Repubblicano venne ribattezzata con il nome di “Nettuno”, in ricordo del ciclo di operazioni in prima linea.

La Decima Flottiglia MAS, che schierò nella zona del Canale Mussolini, a difesa di Littoria, il Gruppo di Combattimento “Barbarigo”, elaborò un particolare distintivo d’onore sul quale spiccava la dicitura “Fronte di Nettuno” ed allestì due Corsi per Volontarie denominati, per l’appunto, “Nettuno” ed “Anzio”.

La necessità di inquadrare militarmente anche le donne nacque dalla constatazione che non poche ragazze prestavano servizio presso i Comandi della Decima Flottiglia MAS e molte altre chiedevano di farlo. Nelle prime settimane del 1944, si pensò di arruolarle tutte, sanando questa situazione un po’ anomala, riconoscendo il loro importante contributo al servizio della Patria. Nacque così il Servizio Ausiliario Femminile della Decima MAS (1° Marzo 1944-XXII), le prime donne soldato d’Italia. Anticipò di qualche giorno la costituzione del Servizio Ausiliario Femminile per tutte le altre Forze Armate della RSI (18 Aprile 1944-XXII), organizzato direttamente dal Partito Fascista Repubblicano.

Fu una era e propria “rivoluzione”, che la dice lunga sulla valorizzazione della donna durante il fascismo.

Fornite di divise militari e gradi, sottoposte a corsi di specializzazione e alla disciplina militare, le Ausiliare della Decima – cui si aggiunsero su tutto il territorio della RSI, come abbiamo detto, le altre Ausiliarie uscite dai corsi organizzati dal PFR – venivano dislocate sia presso i Comandi territoriali sia nelle Zone d’Operazione, con una molteplicità di compiti che andavano dalla specialità di radiotelegrafiste (riprendendo l’analogo servizio organizzato, però in civile, nel 1940 dalla Regia Aeronautica in collaborazione con il Partito Nazionale Fascista) alle assistenti sociali e militari; dalle interpreti alle addette alla propaganda. Alcune ebbero anche l’ambita qualifica di Agenti Speciali e vennero infiltrate dietro le linee nemiche con compiti informativi.

Il 5 Giugno 1944, a Sulzano (Brescia), sul Lago d’Iseo, la Decima MAS inaugurò il primo corso per le proprie Volontarie. Denominato “Nettuno”, in onore del recente impiego del “Barbarigo” al fronte, fu affidato alla sapiente e paziente opera della Comandante Fede Arnaud, già responsabile del Settore Femminile del Centro Sportivo dei GUF dell’Urbe.

Le prime divise furono quelle blu da operaio, riprendendo le fogge di quelle che avevano contraddistinto le ragazze dei Gruppi Universitari Fascisti della Capitale, duramente impegnate nel soccorso alla popolazione violentata dal bombardamento terroristico angloamericano di Roma del 19 Luglio 1943. La tutta blu da operaio richiamava anche la “mitologia del lavoro” come dovere del cittadino della Repubblica Sociale Italiana.

Il 21 Luglio seguente, le Allieve Ausiliarie vennero trasferite nella più attrezzata sede di Grandola (Como). Il corso si concluse il 15 Agosto, con la promozione di 36 ragazze, non senza prima aver avuto il “battesimo del fuoco”: il 4 Agosto precedente, infatti, un gruppo di Allieve intente a fare esercizi ginnici venne attaccato dai partigiani che rapirono quattro ragazze. L’intervento maldestro dei ribelli, cui scoppiò accidentalmente una bomba a mano, provocò il ferimento grave di un ribelle e il rilascio immediato delle sequestrate non più “gestibili” da parte degli antifascisti.

Il secondo corso, denominato emblematicamente “Anzio”, sempre in onore all’impiego operativo del “Barbarigo”, prese il via l’8 Settembre 1944 – nel primo annuale della tragedia della resa incondizionata e del passaggio al nemico del Regno d’Italia – e si concluse il 28 Ottobre seguente nel XXII anniversario della Marcia su Roma, con la promozione ad Ausiliaria di 60 ragazze.

Ci furono poi altri due corsi, uno denominato “Fiumicino” e un altro iniziato, ma non concluso, a Venezia.

Le Ausiliarie della Repubblica Sociale Italiana – e, in particolare, quelle della Decima MAS – seppero distinguersi in tutti i servizi a loro affidati, dimostrando coraggio, preparazione, determinazione e una fede oggi inimmaginabile.

Tre donne vennero decorate di Medaglia d’Oro al Valor Militare durante la RSI: l’Agente Speciale Maria Garzena (caduta in combattimento contro i ribelli il 4 Luglio 1944); l’Agente Speciale Franca Barbier (rapita ed assassinata dai partigiani il 25 Luglio 1944); e l’Ausiliaria della GNR Angelina Milazzo (caduta il 21 Gennaio 1945, falciata da un mitragliamento aereo angloamericano mentre faceva scudo con il suo corpo ad una donna incinta).

Alcune Ausiliarie, nei giorni dell’odio partigiano antifascista seguiti alla fine della Seconda Guerra Mondiale, furono catturate e sottoposte ad indicibili quanto ignobili violenze. Diverse scomparvero nel nulla, molte inghiottite dalla marea rossa avanzante in Istria.

L’ultima a cadere fu Rosa Maria Amodio, già Ausiliaria della Decima MAS, maestra di 23 anni, assassinata dai comunisti a Savona il 4 Agosto 1947. Due anni dopo la fine della guerra.