UNA ROSA PER GIULIA TARTAGLIA

25/11/2019

Il suo nome contro la violenza sulle donne

Il 25 Novembre 2019, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro
le donne, una delegazione dell’Associazione Nazionale Vittime Marocchinate ha deposto
una rosa sulla tomba di Giulia Tartaglia nel cimitero civile di Nettuno. Presenti
all’iniziativa anche l’ex-Consigliere Comunale Ermanno Stampeggioni, il C.te Bruno
Sacchi, il Prof. Alberto Sulpizi e l’ex-Consigliere Comunale Rodolfo Turano.

La diciassettenne Giulia venne stuprata ed uccisa il 22 Febbraio 1944 da un soldato
statunitense e per 60 anni la sua storia, sebbene conosciuta da alcuni anziani, fu
tenuta accuratamente nascosta. Si dovette attendere il Gennaio 2004, grazie agli
studi del Dott. Pietro Cappellari, perché un giornale citasse per la prima volta il
suo nome; come si dovette aspettare il 2010, con la pubblicazione del volume Lo
sbarco di Nettunia, sempre di Cappellari, perché questo tragico evento potesse essere
fissato in un libro. Da allora di passi ne sono stati fatti davvero pochi e Tartaglia
è tornata nel “limbo”. Questa Estate, il Presidente dell’A.N.V.M. Emiliano Ciotti ha
reso omaggio alla giovane nettunese ed inserito la custodia della memoria di questa
drammatica storia nell’agenda dell’Associazione.

«In questa importante giornata – ha dichiarato Cappellari – vogliamo fare una
riflessione e ricordare Giulia, uccisa due volte, una prima fisicamente, una seconda
cancellando la sua memoria. Tartaglia è il simbolo nettunese della violenza contro le
donne e ci batteremo perché l’Amministrazione possa ricordarne il martirio dedicando
a lei uno spazio pubblico. Siamo certi che il Sindaco di Nettuno e l’Assessore ai
Servizi Sociali non saranno insensibili alla nostra richiesta, come stanno facendo i
Sindaci di Terni e di Polino per analoghi casi, città in cui la memoria non è più
ostaggio di associazioni che hanno fatto dell’odio politico e della mistificazione
della storia un lavoro ben remunerato, accampando inesistenti “superiorità morali” e
richiami ad altrettanto strumentali “valori”».

Ufficio Stampa A.N.V.M.