CENTENARIO DELL’ECCIDIO DI FERRARA: I PATRIOTI RICORDANO I CADUTI

20/12/2020

Campo Marzio

Ferrara, 20 Dicembre. In occasione del centesimo anniversario dell’Eccidio di Ferrara (20 Dicembre 1920), i patrioti dell’Emilia e della Romagna si sono recati, su iniziativa del Comitato pro Centenario 1918-1922, a rendere omaggio a tutti Caduti di quella tragica giornata, quando nelle strade si scontrarono i fascisti con i socialisti. Le Guardie Rosse, appostate sul Castello Estense per tendere un’imboscata ai fascisti, non esitarono a sparare sulla folla. Al termine degli scontri, restarono sul terreno un totale di sei caduti: due socialisti, un passante (Giuseppe Salani) e tre fascisti: Franco Gozzi di 20 anni, Angelo Pagnoni di 24 anni e Natalino Magnani di 15 anni.
La cittadinanza, stanca di due anni di violenze anarco-massimaliste, condannò con decisione l’ennesimo atto di barbarie commesso dai sovversivi: una folla di migliaia di persone accompagnò i funerali dei tre fascisti e gli stessi famigliari del passante ammazzato dalle Guardie Rosse vollero celebrare insieme alle camicie nere l’addio al loro congiunto. Da quel giorno, Ferrara non fu più la stessa: il socialismo aveva capitolato, era finito il Biennio Rosso.
In occasione di questo Centenario, i patrioti dell’Emilia e della Romagna hanno deposto un omaggio floreale davanti al Castello Estense, dove un tempo sorgeva una lapide ricordo dei Caduti, emblematicamente distrutta dai comunisti nel dopoguerra. Poi, si sono recati presso la Basilica di S. Maria in Vado, dove sono ricordati tutti i ferraresi immoltatisi per la gloria della Patria immortale, sostando in silenzio davanti alle lapidi che ne tramandano alle generazioni future l’esempio. Infine, il “Presente!” alla tomba di Gozzi nel cimitero cittadino.
Da oggi la memoria dei Martiri di Ferrara non sia più nascosta nella “fossa comune” della storia cittadina, ma sia posta alla base dell’educazione di tutti i ferraresi, perché nell’amor della Patria si possa raggiungere l’agognata pacificazione nazionale.

Il portavoce