“ARDITISMO CIVILE” DI FERRUCCIO VECCHI NUOVAMENTE DISPONIBILE

12/6/2021

Roma, 10 Giugno – Nell’anniversario della dichiarazione di guerra dell’Italia agli Imperi francese e britannico, torna a disposizione degli studiosi un testo “dimenticato” di Ferruccio Vecchi che, tra i primi, denunciò l’oppressione franco-britannica contro l’Italia in quell’incandescente 1919. Vecchi, infatti, rappresentò uno dei personaggi più caratteristici di quel diciannovismo che sarà la colonna portante del primo fascismo: repubblicano, anticlericale, interventista, Ufficiale degli Arditi, futurista, sansepolcrista. L’anarco-nazionalista che vide nel bolscevismo del barbaro Biennio Rosso 1919-1920 la “bestia trionfante” della sovversione antipatriottica.

Grazie all’interessamento della casa editrice Libreria Europa di Fulvio Andreozzi, è stato realizzato il progetto di ripubblicazione di Arditismo civile, il testo con cui Ferruccio Vecchi apriva le porte dell’Associazione fra gli Arditi d’Italia a tutti gli Italiani che condividevano gli ideali di rigenerazione e grandezza nazionale. Il progetto, portato avanti dal Dott. Pietro Cappellari, Direttore della Biblioteca di Storia Contemporanea “Coppola” di Paderno (Forlì), si inquadra negli studi sul centenario del quadriennio rivoluzionario che portò alla Marcia su Roma.

«Dopo il successo della ristampa del romanzo “La Disperata” di Alessandro Pavolini, grazie alla Libreria Europa – ha dichiarato Cappellari, che ha curato anche la prefazione – possiamo donare agli studiosi un testo introvabile. Un tomo che ci aiuta a capire il diciannovismo, l’arditismo, il fascismo sansepolcrista, attraverso le parole, l’azione, le visioni, di uno dei suoi più genuini rappresentanti: Ferruccio Vecchi».

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