IL PREMIO “NETTUNIA1944” A MASSIMO LUCIOLI
22/1/2022Una riflessione inedita e uno studio storico sui crimini di guerra
e contro l’umanità compiuti dai “liberatori”
Nettuno, 21 Gennaio – In occasione del LXXVIII anniversario dello Sbarco alleato a Nettunia (22 Gennaio 1944), la Commissione scientifica dell’Accademia Delia, presieduta dal Prof. Alberto Sulpizi, ha selezionato il vincitore del Premio del Libro di Guerra “Nettunia1944” per il 2022. Un premio unico nel suo genere in Italia, giunto alla sua quarta edizione grazie alla collaborazione della Pro Loco Nettuno, nella persona del Dott. Marcello Armocida, istituzione sempre sensibile alla cultura nazionale.
Il pensiero, come sempre, è andato ai coraggiosi avanguardisti della ricerca storica libera dai condizionamenti politici che non ci sono più, come il saggista Daniele Lembo, il primo ad aver utilizzato il nome “Nettunia” in una pubblicazione (I fantasmi di Nettunia, Settimo Sigillo, 2000), quando solo a pronunciare quel nome le candidi vestali del politicamente corretto si inalberavano nel vuoto di una loro inesistente superiorità morale.
La prima edizione ha visto premiato il lavoro di ventidue studiosi, tra cui il divulgatore Emanuele Mastrangelo: Eroi. Ventidue storie della Grande Guerra (Idrovolante Edizioni, 2019). Successivamente, sono stati premiati il Prof. Stefano Savino (1944: la Decima MAS a Littoria, Herald Editore, 2020) e il Dott. Pierluigi Romeo di Colloredo (Albert Kesserling. Una biografia militare dell’Oberbefehlshaber Süd 1885-1960, Soldiershop, 2021). Quest’anno il riconoscimento è andato a Massimo Lucioli, per il suo pregevole studio: 1945 Germania anno zero. Atrocità e crimini di guerra alleati nel “Memorandum di Darmstadt”, edito dalla casa editrice Italia Storica.
Lucioli, pilota civile e ricercatore storico, ha all’attivo numerosi studi, tra cui ricordiamo La Ciociara e le altre; Rovetta 1945. Storia di una strage partigiana; Padre Antonio di Gesù. Il Legionario di Dio; Mafia e Allies. Con 1945 Germania anno zero Lucioli ha, per la prima volta, squarciato in Italia il velo del silenzio e della complicità sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi dai cosiddetti “liberatori”. Nel Campo di internamento americano n. 91 a Darmstadt (Germania), che originariamente contava 24.000 prigionieri tedeschi, nel 1946, in segreto, su richiesta del collegio di difesa di Norimberga, fu formato un comitato di lavoro di Avvocati internati, davanti al quale circa 6.000 testimoni diretti fecero dichiarazioni giurate da Aprile a Luglio 1946 sulle violazioni delle leggi e delle regole di guerra da parte degli Alleati: dagli eccidi dei Tedeschi etnici in Polonia nel 1939, alle uccisioni dei prigionieri di guerra da parte sovietica prima – spesso con casi di torture e mutilazioni – e alleata poi; dalle violenze sessuali e brutalità contro i civili dei soldati alleati agli stupri di gruppo e massacri di massa sovietici nelle province orientali della Germania nel 1944-1945; ai bombardamenti incendiari sui quartieri popolari e centri storici delle città tedesche, sino all’applicazione delle draconiane misure punitive del Piano Morgenthau e della direttiva JCS-1067 statunitense contro le “forze nemiche disarmate” tedesche nei campi di prigionia in Germania e Francia e contro la popolazione tedesca stremata dalla guerra, portanti alla morte per fame, freddo e malattie di centinaia di migliaia di civili – specie anziani, bambini e donne – e prigionieri di guerra tedeschi nel periodo 1945-1947. I fatti riportati furono elencati in ordine cronologico secondo le stesse dichiarazioni giurate degli internati. Questo materiale, che era stato accuratamente controllato e compilato in sei copie, doveva essere presentato da Hermann Göring al Tribunale Militare Internazionale di Norimberga nel suo discorso di chiusura il 5 Luglio del 1946. Ciò però non avvenne perché gli Alleati non lo permisero e il memorandum sequestrato; tuttavia, una copia fu trafugata fuori dal campo e pubblicata in Argentina nel 1953 e, successivamente, in Germania.
Per la prima volta in assoluto tale raccolta viene integralmente tradotta e pubblicata in lingua italiana, assieme al testo del Piano Morgenthau e della direttiva JCS-1067 e a una sconvolgente raccolta di immagini, molte delle quali inedite, illustrante questi crimini di guerra e contro l’umanità ancora oggi spesso taciuti o negati.
Le normative anti-Covid19, purtroppo, hanno impedito l’organizzazione della consueta festa di premiazione. La Commissione, di conseguenza, è stata costretta rimandare la cerimonia a quando i prossimi DPCM permetteranno la ripresa delle attività culturali nella nostra Regione. Sarà l’occasione per ospitare a Nettuno uno storico del calibro di Massimo Lucioli e fargli conoscere le meraviglie della nostra città.
Dott. Pietro Cappellari
Commissione scientifica
Premio Libro di Guerra “Nettunia1944”