USCITO IL VOLUME SUL CAMPO DELLA MEMORIA

19/4/2022

In occasione del prossimo trentennale del cimitero militare della RSI di Nettuno, Cappellari ci parla della sua storia e dei valori eterni che da esso si irradiano

Nettuno, 19 Aprile – È uscito, grazie al determinante contributo della Ritter di Milano, il prezioso volume che tramanda la storia del Campo della Memoria di Nettuno (Roma). Un volume a colori interamente fotografico, formato gigante, con i contributi di Alberto Indri, Gabriele Adinolfi, Augusto Sinagra, Paolo Signorelli, Raffaella Duelli, Valerio Zinetti, Stelvio Dal Piaz, Mario Michele Merlino e, ovviamente, di Pietro Cappellari, Direttore della Biblioteca di Storia Contemporanea “Coppola” di Paderno (Forlì) e curatore dell’opera, che segue le vicissitudini del Campo della Memoria fin dalla sua fondazione.

«È con particolare soddisfazione che annuncio l’uscita di questo volume – ha dichiarato Cappellari – dedicato ai caduti della RSI e a tutti coloro che hanno fortemente voluto e difeso il Campo della Memoria. Una storia trentennale di valori eterni, su un “monumento” che onora Nettuno e la rende nota in tutta Italia. Un mio contributo alla conoscenza della storia d’Italia e della mia città».

Il Campo della Memoria di Nettuno (Roma) è uno dei pochi Cimiteri di guerra della Repubblica Sociale Italiana presenti in Italia. Di proprietà del Ministero della Difesa, venne inaugurato nel 1993, come realizzazione di un progetto a lungo sognato da alcuni reduci del Battaglione “Barbarigo” della Decima MAS che, proprio in queste zone, nella lontana Primavera del 1944, si opposero all’invasore angloamericano, difendendo Roma “per l’Onore d’Italia”.

Il Campo della Memoria rappresenta un’oasi di pace, onore, patriottismo, in un territorio che vide decine di migliaia di giovani scontrarsi in quella che fu una delle più cruenti battaglie della Seconda Guerra Mondiale. La sua presenza ci ricorda per una storia per decenni negata: il sacrificio dei combattenti della Repubblica Sociale Italiana sul fronte di Nettunia. Una pagina di storia patria strappata dai libri ed anche rimossa dalla memoria collettiva.

Sono passati quasi trenta anni da quel 1993. Centinaia di reduci hanno visitato questo luogo d’amore di Patria. Anche se ora non ci sono più, i loro volti, il loro sorriso, accompagna il visitatore che attraversa i viali alberati ed accarezza con gli occhi le lapidi in marmo bianco.

Questo volume è dedicato a loro, a tutti i reduci che, nel dopoguerra, rivendicando la giustezza di un sacro ideale vollero mantener fede al giuramento prestato. Ma vogliamo dedicarlo anche a tutti quei volontari che, rinnovando quel giuramento, nel corso degli anni, si sono impegnati a “mantener vivo” il Campo della Memoria, financo a difenderlo dalle “ombre nere”, da quelle anime sporche che, fallito il loro mondo, non potendo più cancellare la storia, provarono a farlo chiudere invocando reati di opinione, di pensiero, di amore. “Profondo è l’odio che l’animo volgare nutre contro la bellezza”, diceva Ernst Jünger.

Ad ogni vilipendio, il Campo è rinato più splendente di prima: un fascio di luce che guiderà le nuove generazioni nella “riconquista della Patria”.

Se nel mondo moderno regna la degenerazione e il fallimento, qui ancora si canta la bellezza dannunziana.

Lemmonio Boreo