NETTUNO: EDOARDO RENZA, UN SINDACO DIMENTICATO
19/7/2022Salvata la memoria del Primo cittadino nettunese
Nettuno, 15 Luglio – La memoria storica è qualcosa che spesso si perde nel corso degli anni, con danni irreparabili per l’identità di una comunità che si ritrova purtroppo senza radici e allo sbando. Non sempre è così. Grazie all’instancabile opera in difesa della storia e delle tradizioni di Nettuno condotta dal Dott. Pietro Cappellari dell’Accademia Delia, un piccolo tassello di questa storia è stato salvato.
Da molti anni Cappellari si batte per difendere le antiche tombe presenti nel nostro cimitero civile: suo, ad esempio, un progetto di monumentalizzazione della parte vecchia del camposanto che ha destato vivo interesse.
Nel 2016, Cappellari ha proceduto, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, al restauro della lapide che ricordava il sacrificio dell’eroe nettunese Ten. Fernando Capponi, caduto alla testa dei Battaglioni coloniali nella conquista della Somaliland britannica nel 1940.
Nel 2021, sempre al Cappellari si deve la donazione alla Chiesa di S. Maria del Quarto di una copia del dipinto di Orazio Gentileschi rubato misteriosamente nei primi anni ’70 e, in collaborazione con l’Assessore Claudio Dell’Uomo, l’edificazione del monumento alla Madonna del Quarto, con il recupero dell’antica storia del “miracolo”.
Oggi, grazie all’interessamento del Cappellari, è stata salvaguardata la salma del Sindaco Edoardo Renza, oggetto di traslazione.
Il Cav. Edoardo Renza, originario di Nocera Inferiore (Salerno), era un Ufficiale di amministrazione del Regio Esercito, molto stimato a Nettuno, appartenente alla Riserva. Nell’Ottobre 1920, venne eletto Sindaco. L’anno successivo fondò in paese il Partito Popolare Italiano e sarà tra i protagonisti dell’inaugurazione del Monumento ai Caduti al Belvedere (1921).
La sua Amministrazione comunale, travolta da una crisi interna e non più al “passo coi tempi”, non resse e, nel Novembre 1922, Renza dovette dare le dimissioni. Nel 1924, entrò ufficialmente nel Direttorio del Fascio di Combattimento di Nettuno. Parteciperà alle elezioni comunali del 1925 nella “lista ufficiale” del PNF (l’altra lista era sempre di fascisti, ma “antagonisti”), con la quale risultò il politico più votato in paese. Morì il 18 Marzo 1927 a 68 anni (cfr. P. Cappellari, Il fascismo ad Anzio e Nettuno 1919-1939, Herald Editore, Roma 2014).
Il corpo di Edoardo Renza oggi è stato esumato ed è stato deposto in una cassetta avvolta da un tricolore appositamente donato dal Cappellari e sarà oggetto di una prossima degna sistemazione che assicuri alle future generazioni di Nettuno una memoria storica