NASCE LA FONDAZIONE “FRANCESCO PARRINI”

23/2/2022

Storico traguardo raggiunto dall’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della RSI

Fin dalla sua costituzione, l’Associazione Nazionale fra le Famiglie dei Caduti e dei Dispersi della Repubblica Sociale Italiana ha avuto come obiettivo l’acquisizione della personalità giuridica, l’essere riconosciuta come “ente morale”, come allora si diceva. Ovviamente, il regime ciellenista, nato all’indomani della sconfitta dell’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, impedì sempre la realizzazione di questo obiettivo, lasciando l’Associazione “sopravvivere” ai margini della società civile. Ancora nella Primavera del 1994 – dopo l’ingenua illusione che la destra di Governo si sarebbe ricordata delle storiche battaglie dell’ANFCDRSI, nello stesso tempo in cui tradiva e rinnegava quel passato – l’obiettivo di essere riconosciuta come ente morale era all’ordine del giorno. Ma la cosiddetta Seconda Repubblica – che, in realtà, è sempre la Prima, solo con nomi e colori diversi – rimase saldamente un sistema ciellenista, completato adesso a destra, quella destra che, liberatasi dal “fardello” del fascismo, accettava compiutamente l’antifascismo come categoria morale, prima che politica.
L’ANFCDRSI ha comunque continuato per la sua strada, adempiendo al compito che i fondatori le avevano dato: onorare la memoria dei Caduti della Repubblica Sociale Italiana. Ma il tempo è passato, velocemente. Al diradarsi dei dirigenti locali, delle stesse famiglie dei Caduti, non è corrisposto – come era comprensibile – un ricambio generazionale. E così si è arrivati al 2018, con la morte dell’ultimo Segretario nazionale Arnaldo Bertolini, ai primi problemi concreti di sopravvivenza dell’Associazione. Il subentro alla segreteria della Prof.ssa Maria Teresa Merli e la direzione del giornale affidatami – senza dimenticare l’incessante impegno del Presidente Italo Pilenga – non hanno certamente risolto il problema di fondo: come continuare l’ardua battaglia. Infine, il colpo di grazia, nel 2020, con l’improvvisa morte del Presidente nazionale, che ha lasciato non solo un vuoto incolmabile per la sua grandezza morale, ma una serie di difficoltà dovute sia alla mancanza del “passaggio delle consegne” che al venir meno del Rappresentante legale, figura necessaria per il prosieguo delle attività basilari e legali dell’Associazione.
La Prof.ssa Merli, in questi due anni, coadiuvata dal nuovo Presidente nazionale Dott.ssa Anna Mancini, ha fatto il possibile per aggiornare, dopo il decesso dei rappresentanti legali Arnaldo Bertolini e Italo Pilenga, i documenti legalmente necessari al fine di regolarizzare e restituire nuova vita all’ANFCDRSI.
Grazie alla consulenza prima del dott. Paolo Conti e poi del dott. Simone Zucca, Revisore legale delle Acli, si è trovata l’unica soluzione che potesse garantire un futuro all’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della RSI, ossia la trasformazione in Fondazione, passo necessario per la gestione dell’importante patrimonio immobiliare in possesso: la chiesa e la canonica di Paderno, cui si devono aggiungere la Biblioteca di Storia Contemporanea “Goffredo Coppola” e la testata de “L’Ultima Crociata”.
L’Assemblea degli Associati del 28 Ottobre 2021, nel IC anniversario della Marcia su Roma, ha convenuto sulla necessità di intraprendere la nuova via, altresì concordando sia sulla scelta del nome “FRANCESCO PARRINI” (il quale, ancor prima di essere fondatore dell’Associazione e del suo organo “L’ultima Crociata”, fu padre di Gino, assassinato all'età di 16 anni, il mattino del 2 maggio 1945, “motivo del delitto: portava l'uniforme dei soldati della patria”) sia sulla nuova sede legale, che corrisponderà all’indirizzo della canonica della nostra chiesa.
Si è dato così il via alla complessa ed onerosa operazione di trasformazione, come comunicato ai collaboratori dell’ANFCDRSI nella riunione Zoom del 22 Dicembre 2021.
Il percorso ha trovato conclusione il 19 Febbraio 2022, quando, presso la sede dell’ACLI di Bologna, in Via delle Lame n. 116, davanti al Notaio Elisa Gentilucci, si è costituita ufficialmente la Fondazione “Francesco Parrini” (Ente Terzo Settore).
La “Fondazione Parrini” rappresenta la nuova fisionomia con cui opererà l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della RSI, la cui sigla – sia chiaro - continuerà ad essere utilizzata in tutte le attività sul territorio. I vecchi Delegati che sentiranno il dovere di rappresentare ancora l’ANFCDRSI – nonostante il decadimento del precedente statuto – continueranno la loro opera sul territorio di competenza, con il supporto della Fondazione.
La “Fondazione Parrini” sarà gestita da un Consiglio direttivo che rispecchia in pieno la vecchia Direzione nazionale dell’Associazione: Presidente Dott.ssa Anna Mancini e Vicepresidente Prof.ssa Maria Teresa Merli, cui si aggiunge, in qualità di Consigliere, il Dott. Pietro Cappellari, già Direttore editoriale de “L’Ultima Crociata” e Direttore della Biblioteca di Storia Contemporanea “Coppola” di Paderno. Revisore legale sarà il Dott. Simone Zucca, che curerà le incombenze legali e, soprattutto, la redazione dei bilanci pubblici.
Oltre l’indiscussa continuità riaffermata con la nomina di questo Consiglio direttivo, il nome scelto per la Fondazione – Francesco Parrini – richiama direttamente il fondatore dell’ANFCDRSI e del giornale “L’Ultima Crociata”, realizzando così una perfetta identificazione con il passato. Non a caso gli scopi della nuova Fondazione sono gli stessi della vecchia Associazione: la “Fondazione Parrini” “persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, ha lo scopo di conservare, restaurare e valorizzare, anche attraverso l’apertura al pubblico, la Chiesa, di rilevante significato storico e architettonico, di proprietà dell’Ente; svolgere e promuovere attività culturale per far conoscere il pensiero e le vicende riguardanti i caduti della RSI mediante attività di ricerca come la raccolta di atti, documenti e cimeli; gestire, redigere e distribuire il giornale periodico denominato ‘L’Ultima Crociata’, di appartenenza all’ente;  ricordare e onorare la memoria dei soldati e dei civili scomparsi nei venti mesi della RSI e nel dopoguerra per via della loro appartenenza alla RSI o per la loro italianità”.
In questo anno, in cui ricorre il Centenario della Rivoluzione fascista, nasce così una nuova struttura, agile e snella, in grado di poter affrontare i numerosi problemi che il futuro ci riserva, raggiungendo, una volta ottenuta l’iscrizione all’apposito Registro Unico Nazionale Terzo Settore (RUNTS), uno storico obiettivo per l’Associazione: l’acquisizione della personalità giuridica.
L’atto di nascita a Bologna, in questo Centenario, richiama direttamente la storia di una città che vide nell’Autunno 1920 la fine del Biennio Rosso e l’inizio della reazione fascista. Ancor oggi, una “edulcorata” lapide affissa all’interno di Palazzo d’Accursio ricorda la strage compiuta dalle Guardie Rosse il 21 Novembre di quell’anno, quando negli incidenti di piazza scatenati dagli squadristi per l’insediamento della Giunta socialista, i massimalisti armati scambiarono per fascisti i propri compagni, massacrandone dieci; senza dimenticare l’assassinio, in pieno Consiglio comunale, del Consigliere Giulio Giordani. Bologna, da quel giorno, non fu più la stessa.
Il 19 Febbraio, ricorrevano due centenari “minori”: l’assassinio, a Russi (Ravenna), dello squadrista Luigi Bandini; e l’omicidio, a La Spezia, del fascista Francesco Podestà. Concluso l’atto formale della nascita della Fondazione, il Consiglio direttivo della “Fondazione Parrini” si è quindi recato presso il Cimitero della Certosa di Bologna, dove ha reso omaggio ai Martiri della Rivoluzione fascista.
Analogo omaggio è stato fatto sulla tomba di Giosuè Carducci, dimenticato Poeta della Patria, Vate della Terza Italia.
Prima di concludere l’intensa e storica giornata, il Consiglio direttivo si è recato alla stazione di Bologna, al cospetto della “edulcorata” lapide che ricorda il triste episodio del Treno della Vergogna del 18 Febbraio 1947, quando i comunisti, i socialisti e i sindacalisti della città “insorsero” contro il transito del convoglio che trasportava i profughi che fuggivano dall’Istria occupata dai banditi con la stella rossa, negando loro la dignità di essere umani ed arrivando a gettare sulle rotaie il latte preparato per i bambini. Questi sono i veri crimini commessi dagli Italiani sui quali una certa sinistra – che ancora sposa giustificazionismi, inventa aggressioni e persecuzioni, per celare l’olocausto giuliano-dalmata – dovrebbe riflettere e fare silenzio.
È con questi primi atti e con questo spirito, nell’anno del Centenario della Rivoluzione, che la Fondazione “Francesco Parrini” inaugura la sua attività.

Pietro Cappellari

P.S. al termine delle cerimonie, il Vicepresidente Prof.ssa Merli ha notato che sul lato destro del mausoleo dei Martiri fascisti di Bologna si è aperta una voragine, con conseguente pesante infiltrazione di acqua all’interno dello stesso. Fatti i rilievi del caso, è stato subito presentato un esposto per un immediato intervento riparatore da parte della Autorità preposte. Vi terremo informati sugli sviluppi della faccenda.

RIPRISTINO DEL TERRENO FRANATO ALLA BASE DEL SEPOLCRETO

A conclusione della giornata il Consiglio direttivo della “Fondazione Parrini” si è recato presso il Cimitero della Certosa di Bologna, dove ha reso omaggio ai Martiri della Rivoluzione fascista, presso il Chiostro VI del cimitero monumentale della Certosa di Bologna. Il monumento, detto anche “Sepolcreto” fu costruito grazie a una sottoscrizione pubblica alla quale parteciparono le personalità più in vista del fascismo bolognese, da Grandi a Federzoni, lo stesso Mussolini inviò 5.000 lire. Si presenta come un vasto ipogeo sovrastato dall'Ara dei Caduti. All'ingresso del monumento è murata la scritta "Caduti per il fascismo Bologna memore qui li raccoglie e li onora in eterno".
La prof.ssa Merli ha notato che sul lato destro del Sepolcreto, alla base della scalinata, si era aperta una voragine, con conseguente pesante infiltrazione di acqua all’interno dello stesso. Fatti i rilievi del caso, ha segnalato l’anomalia al Presidente del gruppo consiliare di FDI del comune di Bologna, Francesco Sassone, il quale, immediatamente, ha sollecitato il ripristino del terreno alla base della scalinata. In meno di una settimana la riparazione è stata svolta.
Siamo felici che la neo Fondazione abbia già riportato la sua prima vittoria!