I CENTO ANNI DEL FASCIO DI NETTUNO
14/10/2022Anzio (Roma), 14 Ottobre – In occasione del centenario della costituzione del Fascio di Nettuno (26 Ottobre 1922), si è tenuta presso il Circolo culturale “Barbarigo” la conferenza del Dott. Pietro Cappellari, Direttore della Biblioteca di Storia Contemporanea “Coppola” di Paderno (Forlì), in cui si è presentato lo studio Il fascismo ad Anzio e Nettuno (Herald Editore).
Davanti un folto pubblico intervenuto per l’occasione anche da fuori provincia, si sono narrati gli eventi locali che dalla Prima Guerra Mondiale hanno portato alla costituzione del Regime fascista sul nostro territorio.
Sono stati ricordati personaggi straordinari dimenticati delle nostre comunità, come il socialista interventista Oberdan Fratini di Anzio, interventista-intervenuto, Volontario di Guerra immolatosi per la Patria nel 1917.
È stata altresì ricordata la fondazione del Fascio di Anzio (16 Maggio 1920) e i suoi primi “incendiari” agitatori: Giovanni ed Ernesto Pollastrini, Giulio Coni, Mario Coppola, Giovanni Dell’Ovo. Ma anche “le storie che hanno fatto Storia”, come quella dello squadrista Giovanni Cristadoro, legato all’omicidio di Piazza Santa Apollinare in Roma; e del Tenente dei Carabinieri Reali Guglielmo Filibeck, annoverato tra i Militi dell’Arma caduti per la Rivoluzione fascista.
Poi, anche un focus sulla figura del primo Segretario del Fascio e primo Sindaco fascista di Nettuno Giovanni Filippo Mancini ed i primi squadristi nettunesi come Angelo Faraone, Paolo e Umberto Pierimarchi.
Doverosa, per comprendere il clima di un mondo che cambiava, la narrazione delle elezioni comunali del 1924-1925, che videro confrontarsi, sia ad Anzio che a Nettuno, due sole liste, entrambe fasciste: i socialisti, ormai isolati, scelsero di non presentarsi, mentre i militanti del PPI e del PRI aderirono di buon grado al “nuovo corso”.
La concessione della cittadinanza onoraria di Anzio al Presidente del Consiglio Benito Mussolini nel 1924 fu il simbolo più importante di questo cambiamento: la richiesta venne fatta dopo un plebiscito in tal senso firmato da tutti i reduci della Grande Guerra, coloro che avevano sofferto per una più grande Italia, coloro che avevano visto morire, per questo sogno, i loro più cari amici nelle trincee del Carso e dell’Isonzo.
Sono storie dimenticate di uomini che, poi, aderiranno alla RSI e, nel primo dopoguerra, si ritroveranno segretamente a riunirsi nel forno di Piazza Regina Margherita a Nettuno, ponendo le basi di quello che sarà il Movimento Sociale Italiano.
La serata, presentata dal responsabile di CPI territoriale Luca Parapetto, è continuata con gli interventi del pubblico e la presentazione dei prossimi appuntamenti culturali.
Lemmonio Boreo