1 Febbraio 1899 BOLOGNA nasce Giorgio PINI

1/2/2023

Partecipa alla prima guerra mondiale e nel 1920 si iscrive ai Fasci di Combattimento, partecipando agli scontri di Palazzo d'Accursio nel novembre 1921. Laureato in giurisprudenza, iniziò la carriera giornalistica nell'organo della Federazione Fascista di Bologna (L'Assalto), nel settembre 1936 fu chiamato alla direzione del «Gazzettino di Venezia», posizione che lasciò dopo appena tre mesi perché Mussolini in persona lo volle a Milano alla guida della redazione del «Popolo d’Italia» fino a quando il giornale cessò le pubblicazioni il 25 luglio 1943. Aderì alla RSI dirigendo nuovamente Il Resto del Carlino, mettendo soprattutto in evidenza i contenuti sociali del Manifesto di Verona, Socializzazione dell'economia. Nell'ottobre 1944 fu nominato Sottosegretario al Ministero dell'Interno nel governo repubblicano, conclusosi il secondo conflitto mondiale fu preso prigioniero e custodito nel carcere di Bologna. Il 22 maggio 1945 Giovanni, il figlio sedicenne che si era recato presso il carcere in visita, scomparve al ritorno presso Castiglione delle Stiviere, assassinato da un gruppo di partigiani. Nel gennaio 1946 Pini fu condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per i suoi trascorsi fascisti; tornato libero grazie all'amnistia, il 26 dicembre 1946 Pini fu uno dei fondatori del MSI, uno dei principali esponenti della corrente di "sinistra nazionale". Proseguì anche l'attività pubblicistica in modo piuttosto intenso: nel 1950 diede alle stampe Filo diretto con Palazzo Venezia, diario in cui registrò tutti gli incontri avuti con Mussolini nel periodo in cui lavorava al Popolo. E Itinerario tragico, in cui narrò le complesse vicissitudini della Repubblica sociale italiana. Dal 1953 inizia la sua collaborazione con la testata Pensiero Nazionale; nel 1955, con Duilio Susmel, scrisse il saggio Mussolini, l'Uomo e l'opera.
Morì a Bologna il 30 marzo 1987.