Ricordo di Piero BUSCAROLI
15/2/2023Imolese, Piero Buscaroli ci ha
lasciato il 15 febbraio 2016;
inviato sui fronti di guerra
negli anni '60 e
contemporaneamente musicologo di
ineccepibile valore, era un
intellettuale dai molti talenti
avendo iniziato la carriera come
giornalista e affermandosi poi
come straordinario musicologo.
Nato nel 1930 aveva fatto in
tempo ad assistere addolorato al
disastro dell’Italia dopo il ’43
e quel dolore lo ha accompagnato
fino al punto da trasformarlo in
un personaggio mai condiscendente
ai tralignamenti che la
contemporaneità cercava di
imporre, fedele ad un principio
etico dell’esistere che gli ha
valso l’emarginazione di una
vita. Aveva creduto nella
possibilità di un riscatto
dell’identità italiana sotterrato
il 25 aprile del ’45 e se ne era
fatto carico affinché almeno
rimanesse la testimonianza che
esistevano ancora dei Patrioti
che credevano nella possibilità
della restaurazione dell’antica
grandezza. Per Buscaroli il
Fascismo era il momento in cui un
intero popolo aveva cercato di
tornare grande e questo mito
lasciò ai giovanissimi una
nostalgia che, divenuti adulti in
un mondo che non li voleva
accettare, furono tacciati quali
nostalgici. Era una delle voci
che si levavano chiare e
sferzanti sulle avvilenti omertà
del nostro tempo tanto da essere
considerato di volta in volta il
collaboratore difficile o il
nemico da aggirare senza
affrontarlo. Particolarmente
temibile, perché alla naturale
verve polemica univa una cultura
vasta e raffinata, rappresentava
la bestia nera per la parte
avversaria. Dalle colonne del
“Roma” di cui fu Direttore o da
quelle del “Borghese” partivano
gli strali per raggiungere
immancabilmente l’obbiettivo con
il sapore di uno schiaffo vergato
con mano ferma che sicuramente
bruciano ancora nel ricordo di
chi ne fu inevitabile bersaglio.
Fu osservatore attento, cronista
e critico della politica
internazionale, ma anche qualcosa
d’altro, parallelamente alle
violente polemiche, sono uscite
le sue acute e dottissime
critiche musicali. Di Buscaroli è
stato scritto, che aveva il gusto
di trovar tutto da rifare, di
essere un bastian contrario, può
darsi ma resta il fatto che con
lui se ne è andato uno degli
ultimi sopravvissuti, rimangono
le sue opere che ne perpetueranno
la memoria.