A NETTUNO PER SERGIO RAMELLI

3/5/2025

di Claudio Cantelmo

Nettuno, 3 Maggio – Si è tenuta presso il
prestigioso Hotel Astura la solenne
commemorazione di Sergio Ramelli, lo
studente diciottenne, militante del Fronte
della Gioventù, assassinato a Milano dagli
antifascisti nel 1975 di cui, per
l’appunto, è ricorso il cinquantennale
della morte.
Sergio è morto il 29 Aprile 1975, dopo 47
giorni di agonia, ferito mortalmente a
colpi di chiavi inglese che gli
fracassarono il cranio, dieci contro uno,
alle spalle.
È stata l’occasione per ricordare quel “29
Aprile” e gli altri “29 Aprile”, data
particolarmente luttuosa per Milano.
Proprio quel giorno, infatti, nel 1945,
vennero soppressi dai partigiani la
Medaglia d’Oro, cieco di guerra, Carlo
Borsani e il mite Don Tullio Calcagno.
Proprio quel giorno, nel 1976, venne
assassinato dagli antifascisti il
Consigliere provinciale missino Enrico
Pedenovi, uomo onesto, padre di famiglia,
incorruttibile, che avrebbe dovuto tenere
la prima orazione in onore di Sergio
Ramelli ad un anno dalla sua scomparsa:
“Doveva essere soppresso, per questo”,
dichiarano i “giustizieri”.
Tutti accomunati dalla loro integrità
morale. Innocenti, uccisi quando non
potevano difendersi, solo per le loro
idee.
Gli organizzatori hanno voluto
ripercorrere quei tristi giorni di
violenza chiedendo giustizia mai vendetta,
chiedendo al numeroso pubblico intervenuto
di ricordare Sergio e tutti gli altri
Caduti per la Causa nazionale col sorriso,
come loro avrebbero voluto, nella ricerca
di una compiuta pacificazione nazionale.
Il successo della manifestazione ha spinto
gli organizzatori ad annunciare altre
iniziative in nome della memoria storica e
dell’amor di Patria.
Sergio e tutti gli altri Caduti hanno
insegnato come la libertà sia un valore da
custodire e non un dono, dimostrando col
loro sacrificio che la libertà si
conquista giorno dopo giorno.
Una storia che non può più essere
cancellata. Credevano di averlo ucciso, ma
Sergio vive.